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Gerardo Guerrieri Taccuino 123
Appendice
Roland Barthes Quale avanguardia 14
Documentazione fotografica sull'Orestiade a cura di Angelo Frontoni
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Flaiano Ennio
Un marziano a Roma
Torino, Einaudi, 1960, Quaderni del teatro popolare italiano, 3
cm 22, pp (2)-143-(9), 4 carte di illustrazioni in b/n fuori testo che riproducono i bozzetti di scena di Mario Chiari, una tavola con la musica di Guido Turchi più volte ripiegata, in fine due carte con le illustrazioni dell'Orestiade di Eschilo di Pasolini, brossura (grafica di A. Steiner)
Prima edizione. Minuscole macchie visibili sulla copertina, altrimenti ottima copia >>>
€ 25
L.C. A proposito di un marziano p. 1
Ennio Flaiano Un marziano a Roma 11
Commedia in sette quadri
Lo spettacolo del Tpi
Mario Chiari Bozzetti di scena
Maria De Matteis Costumi
Vittorio Gassman Appunti alla regia 115
Guido Turchi Appunti alle musiche 120
Ennio Flaiano Un marziano a Roma 11
Commedia in sette quadri
Lo spettacolo del Tpi
Mario Chiari Bozzetti di scena
Maria De Matteis Costumi
Vittorio Gassman Appunti alla regia 115
Guido Turchi Appunti alle musiche 120
Gerardo Guerrieri Taccuino 123
Appendice
Roland Barthes Quale avanguardia 14
Documentazione fotografica sull'Orestiade a cura di Angelo Frontoni
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Intorno al copione di Flaiano è composto il terzo dei «Quaderni» : il quale presenta anche, oltre le consuete rubriche, un personalissimo Taccuino di Gerardo Guerrieri, ricco di spunti e di notizie, col quale il critico romano inizia la sua collaborazione alla nostra rivista; e una nota di Roland Barthes, che tratta acutamente dei sottili rapporti fra arte conformistica e arte d’avanguardia.
«Flaiano, — scrive Gassman presentando la commedia Un marziano a Roma di Ennio Flaiano, che è stata scelta per il terzo spettacolo del teatro popolare italiano, — ha alcuni requisiti che noi consideriamo fondamentali: è uno scrittore e non un autore (la distinzione è corrente e vale a separare il romanziere o l’uomo di lettere o l’intellettuale dal fabbricante di copioni, con tutti i ruoli ben sistemati); è uno scrittore straordinariamente impegnato, nel senso che nulla di quanto egli scrive evita di fare i conti con la nostra epoca, con la nostra società, e soprattutto con i suoi mali, i suoi vizi e le sue porcherie...»